Santa Cecilia. Martire e protettrice dei musicisti

L'angelo appare a Valeriano e Santa Cecilia. Gentileschi 1607.

L’angelo appare a Valeriano e Santa Cecilia. Gentileschi. Pinacoteca di Brera. 1607.

Il culto di Santa Cecilia, vergine e martire, era inizialmente limitato a Roma, ma dal VI secolo si diffonde in tutto il mondo cristiano.

L’etimologia del nome Cecilia non è molto chiara, alcuni studiosi pensano che derivi dal nome etrusco “cieco”.

Secondo l’etimologia medioevale sarebbe invece connesso con cieco e gigli una fusione fra “cieli lilia”.

Cecilia era una nobidonna romana che visse tra il II e il III secolo. Fu promessa sposa a Valeriano, un nobile romano.

I racconti sulla sua vita ci raccontano che Cecilia amava la musica e amava cantare.

Si narra che la prima notte di nozze Cecilia cantava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo…”.

Nella “Passio”, la prima edizione della storia dei martiri, quando si parla di lei è associata al “canticus organis”.

Per questo abbinamento è stata in seguito dichiarata protettrice dei musicisti, liutai, poeti e cantanti.

Nell’iconografia classica è spesso raffigurata con piccolo organo portativo, ma non si hanno notizie che sapesse effettivamente suonare degli strumenti musicali.

Estasi di Santa Cecilia. Raffaello 1516.

Estasi di Santa Cecilia. Raffaello 1516.

Nella prima notte di matrimonio Cecilia confidò al marito il voto di castità che aveva promesso ad un angelo.

Valeriano ascoltò a lungo la moglie ed anche lui si convertì al cristianesimo.

Fece voto di castità anche lui, ed il giorno dopo si fece battezzare da Papa Urbano I.

Si narra che durante la prima notte lui stesso vide l’angelo e che questi posò sulla testa di lui una corona di rose e su quella di lei una corona di gigli.

Santa Cecilia era molto affabile ed aveva il dono di convertire facilmente la gente al cattolicesimo.

E’ sempre lei che convertì Triburzio, il fratello di Valeriano.

I due fratelli non rinnegarono la loro nuova religione e furono perseguitati, torturati e decapitati dalle autorità romane.

Il giudice Almachio ordinò invece per Cecilia la morte tramite annegamento nella propria vasca.

Ma la Santa, cantando lodi al Signore durante il martirio, riuscì a sopravvivere lasciando tutti esterrefatti.

Allora la pena venne commutata anche per lei in decapitazione. Vennero sferrati tre colpi mortali ma poichè ancora non sopraggiungeva la morte il boia la lasciò morire nel suo stesso sangue.

Statua di Santa Cecilia sotto l'altare della Basilica.

Statua di Santa Cecilia sotto l’altare della Basilica.

Fu sepolta nelle catacombe di San Callisto da Papa Urbano I accanto ai primi Vescovi e Papi, e la sua casa venne trasformata in una chiesa.

Nel 821 le sue spoglie furono traslate nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.

Nel 1600 venne aperto il sarcofago e fu trovato il suo corpo ancora in buono stato di conservazione.

Aveva la testa girata, tre dita della mano destra alzate per indicare la Trinità e un dito della mano sinistra per indicare Dio.

Nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere si trova la sua statua sopra l’altare principale.

Il 22 novembre ricorre la sua festività.

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17 Nov , 2016 - In Santi e Beati - di Lino D'Orazio



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