Sant’Ambrogio Vescovo fra i santi più venerati

Di Sant’Ambrogio abbiamo notizie grazie al suo biografo Paolino.

Egli ci racconta che fu eletto nel 374 dopo Cristo al Vescovato a furor di popolo.

Tanto era l’apprezzamento per le sue qualità che la folla di ariani e cristiani si misero ad acclamarlo a gran voce come successore del vescovo Assenzio.

All’epoca Sant’Ambrogio, benché cristiano non aveva ancora ricevuto il battesimo e, nonostante alcune incertezze, accettò la carica per senso di responsabilità.

E benché il concilio di Nicea vietasse l’elezione ai neofiti ebbe l’approvazione dei vescovi e dell’imperatore Valentiniano.

Le sue qualità erano talmente riconosciute che mise d’accordo cristiani e ariani, all’epoca assai turbolenti.

Ricevette quindi il battesimo e il 7 dicembre 374 d. C. Divenne vescovo. Questa data è stata poi ripresa come sua memoria nel calendario liturgico romano.

Si dedicò subito agli studi ecclesiastici e delle Sacre Scritture sotto l’insegnamento del suo presbitero Simpliciano che ne fu poi successore.

Sant'Ambrogio

Sant’Ambrogio

Tanta fu l’applicazione e gli scritti che ne conseguirono che divenne anche dottore della Chiesa.

Come Sant’Ambrogio stesso scrisse gli era toccato di insegnare prima di aver imparato.

Al suo clero non smise mai di raccomandare i carcerati e i malati, cioè coloro che nella società non hanno voce.

Donò tutti i suoi beni alla Chiesa e con essi pagò riscatti per liberare coloro che venivano presi prigionieri dai barbari che in quel periodo invadevano le terre dell’impero.

A chi per questo lo criticava rispondeva che era meglio conservare i calici vivi delle anime che quelli di metallo.

Inoltre aggiungeva: “I sacramenti non hanno bisogno dell’oro perché non è con l’oro che si ottengono”.

Non temeva gli imperatori anzi mai smise di ammonirli che la loro supremazia era nella Chiesa e mai superiore ad Essa.

Combatté, fra il suo popolo,  l’eresia Ariana riducendone molto la diffusione.

Di lui ricordiamo, oltre alle doti pastorali e cristiane, la codificazione del “rito ambrosiano” che si distingue anche nei giorni nostri da quello romano nel calendario e nella liturgia.

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7 Dic , 2016 - In Santi e Beati - di Maurann



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