San Martino il Santo cavaliere generoso

San Martino viene festeggiato il giorno 11 novembre.

Nacque intorno al 316 dopo Cristo nella Pannonia inferiore, entrò nell’esercito romano seguendo la carriera del padre . Nonostante l’educazione pagana, si iscrisse a dieci anni fra i catecumeni per ricevere poi il battesimo a ventuno.

A trentotto anni, fondò a Ligugé, il primo monastero europeo, dove compì alcuni miracoli.

Fu eletto, benchè riluttante, vescovo,  continuando alacremente la sua opera di evangelizzatore e di pastore delle anime, protettore degli oppressi, dei poveri e custode dell’ortodossia.

Di lui è celeberrimo l’episodio nel quale, ancora militare durante una ronda, incontra un pover’uomo semi nudo e infreddolito. Martino non esita a tagliare il proprio mantello per donarne la metà al poveretto affinché si protegga dai rigori invernali. Quella notte stessa San Martino sognerà Cristo, che vestito della metà del suo mantello gli dice: “Martino ancora catecumeno mi hai coperto con questo mantello”.

Nel medioevo fu il santo più popolare dell’Occidente, in particolare in Francia. Sono tantissimi infatti i borghi e cittadine che ne portano infatti il nome.

Sempre in Francia sotto la dinastia Merovingia godette di grande rilievo.

Infatti quella che si pensa sia la reliquia del celebre mantello di San Martino divenne quasi un simbolo nazionale. Tanto che ne fu disposta la conservazione nella cappella reale. Curiosità: da allora fu coniato il termine “cappella” derivandolo da chape cioè mantello.

Il suo culto inizia subito dopo la sua morte avvenuta a Candes nel 387.

Qui San Martino venne sepolto con un corteo di oltre duemila monaci e religiose provenienti da tutta Europa. Il luogo divenne poi un importante meta di pellegrinaggio al pari di Roma.

Oltre a un’abbazia, una cattedrale vi era una vasca dove i pellegrini si immergevano fiduciosi in una guarigione miracolosa.

La tradizione popolare riferisce di San Martino molti avvenimenti straordinari.

In un episodio Martino, che si stava recando a Roma con il Vescovo di Treviri, fu assalito da un feroce orso bruno. Questi divorò l’unico asino su cui stavano viaggiando. San Martino allora punì la fiera obbligandola a portare i loro bagagli fino a destinazione.

Un altro episodio vede il Santo presso Augune, luogo di martirio del Santo Maurizio. Al suo passare i campi si tinsero di rosso e gli apparve un angelo che gli porgeva dei vasi.
San Martino li riempì con quel sangue dei martiri restituito dalla terra e li diede alle chiese amiche come reliquia.

Numerosi sono poi le circostanze che vedono il Santo sconfiggere il demonio come nella storia del ponte di Pont-Saint-Martin in Val d’Aosta.

Si ricorda, poi, un episodio durante il quale alcuni contadini lo legarono ad un pino per vendicare il fatto che il Santo facesse sradicare gli alberi intorno ai quali si facevano riti pagani. Poi segarono l’albero per far si che questo cadendo lo schiacciasse. Invece, miracolosamente, l’albero rovinò in senso opposto travolgendo i miscredenti.

A testimonianza dell’importanza del Santo vi sono molti scritti sulla sua vita. Ricordiamo Gregorio di Tours che elencò nei Miracoli di san Martino molte sue leggende.

Alcuino poi scrisse una biografia.

Nei secoli IX fino al XV erano molto popolari le cosiddette Martiniadi, compilazioni di racconti su San Martino in onore del quale vennero composti anche canti e canzoni in volgare.

In Italia San Benedetto consacrò a San Martino l’antico tempio di Apollo sulla vetta di Cassino, e volle poi morire nel suo oratorio.

A Roma fu il primo Santo non martire a essere venerato grazie a papa Simmaco (498-514) che gli dedicò una basilica sull’Esquilino, l’attuale San Martino ai Monti.

 

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11 Nov , 2016 - In Santi e Beati - di Maurann



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