Ogni dito una preghiera: fai così secondo Papa Francesco

Un semplice modo di pregare è quello da sempre professato da Papa Francesco.
Il Pontefice fin da quando era in Argentina ha inventato una sorta di “rosario portatile” che tutti noi abbiamo sempre con noi: le cinque dita.
E’ anche il simbolo dello stile stesso del Santo Padre: umiltà, semplicità, comprensione, attenzione, silenzio.
Ognuna di queste qualità possono essere rappresentate dalle dita della nostra mano.
Ad ogni dita corrisponde una preghiera.
Dalla preghiera scaturiscono miracoli, ma dobbiamo credere!
Da sempre Papa Francesco ha riconosciuto e ci ha dato la soluzione a quella piccola (o grande) parte di “incredibilità” che è presente in tutti noi.
Occorre pregare in maniera forte, e questa preghiera umile e forte fa che Gesù possa fare il miracolo.
Pregare per ottenere che si verifichi lo straordinario, per chiedere un miracolo dev’essere una preghiera coinvolta, che ci coinvolga tutti.
La preghiera deve essere coraggiosa, che lotta per arrivare a quel miracolo; non quelle preghiere per pura forma.

Ma come quella di tante persone, di tanta gente che ha fede e con la fede prega, prega.
La preghiera fa miracoli, ma dobbiamo credere!

Ecco come pregare secondo la regola delle cinque dita scritta da Papa Francesco quando era Arcivescovo a Buenos Aires

Il pollice è il dito della mano che è più vicino a noi. Questo ci dice che quando preghiamo dobbiamo iniziare pregando per le persone che ci sono più vicine, per i nostri cari, per amici e conoscenti che teniamo vicini a noi nel cuore. Al contempo il pollice è il dito più grande di tutti, e questo ci dice che possiamo iniziare la nostra preghiera con una lode a Dio, l’Altissimo, creatore del mondo che ci ha dato la vita e ha posto a nostro fianco molte persone a noi care che ci aiutano giorno dopo giorno.

Il secondo dito della mano è l’indice: si tratta del dito che si utilizza per indicare le cose ma soprattutto del dito che si usa per insegnare, laddove si deve mostrare una cosa, una strada, un percorso, un cammino. Così questo dito ci ricorda di ringraziare tutti quanti ci indicano il nostro cammino, gli insegnanti, i professori, i medici, i sacerdoti, le tante persone che nel corso della vita ci educano, ci insegnano le cose e ci curano.

Il dito medio è invece il dito più grande della mano: in questo modo ci ricorda i grandi di questa terra, i governanti, i capitani d’industria, gli amministratori e i dirigenti cui Dio ha affidato il compito di guidare la patria. Essi hanno bisogno della nostra preghiera di intercessione affinché guidino le genti secondo la volontà di Dio e secondo gli insegnamenti di Gesù. Il dito medio ci ricorda dunque di pregare per loro poiché hanno, a loro volta, bisogno della guida di Dio.

Il quarto dito della mano è l’anulare, il dito delle promessi. L’anulare, infatti, è il dito nel quale si mettono gli anelli, in particolare quello nuziale. Questo dito ci ricorda di pregare per le persone cui siamo legati, facendo qui una preghiera coraggiosa, propositiva per chiedere a Dio le cose che essi necessitano. Non solo, il dito anulare è anche il dito più debole della mano, ricordandoci così di pregare per le persone deboli, per gli emarginati, per coloro che soffrono.

Infine il mignolo è il dito più piccolo di tutti e ci ricorda da un lato di pregare per i più piccoli, per gli ultimi e dall’altro lato che noi stessi siamo piccoli di fronte a Dio. Dobbiamo farci piccoli, dobbiamo farci ultimi affinché a Dio giunga più forte la nostra voce.

Per pregare con le dita di una mano, dunque, iniziamo dalla confessione dei nostri peccati a Dio e dal richiedere perdono, seguiamo con una lode a Dio, per averci dato lavora e per i nostri cati, seguiamo pregando per coloro che ci insegnano il cammino nonché per coloro che ci guidano nel lavoro, nella vita civile, nella vita religiosa. Chiediamo a Dio un aiuto per le persone cui siamo legati e terminiamo facendoci piccoli, come Gesù, che da figlio di Dio si è fatto piccolo fino a morire in Croce.



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20 Mag , 2019 - In Frontiere dello spirito, Papa Francesco - di Maurann



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