La devozione dei romani al Divino Amore

Scopriamo perché il Santuario del Divino Amore è così amato dai romani.

I romani hanno da secoli una devozione particolare alla Madonna del Divino Amore. Il Santuario si trova sulla Via Ardeatina (zona Castel di Leva) ed è visitato da centinaia di persone ogni giorno.

Dalla Pasqua fino ad ottobre ogni sabato è meta di pellegrinaggi che partono a mezzanotte dal centro di Roma ed arrivano verso le 6 di mattina al Santuario percorrendo a piedi ben 14 chilometri.

La storia del Santuario nasce nel 1740 quando si narra che un pellegrino che doveva arrivare a Roma si perse per le campagne e vide da lontano una torre diroccata.

In quel momento pensò che nell’edificio ci abitasse qualcuno a cui chiedere la strada, si avvicinò alla costruzione, ma fu subito circondato assalito da un branco di cani randagi.

Mentre era in preda al panico notò che sulla torre c’era raffigurata un’immagine della Madonna con il Bambino con sopra la colomba dello Spirito Santo.

Allora s’inginocchio verso l’immagine ed invocò l’aiuto della Vergine.

Dipinto riproducente il momento della preghiera alla Madonna.

In quel momento i cani s’immobilizzarono e se ne andarono. Quando giunsero i contadini che avevano sentito le sue grida lui gli raccontò l’avvenuto ed immediatamente si sparse la voce del miracolo.

Iniziarono subito le processioni alla torre, che è ancora in piedi. La devozione popolare racconta delle prime grazie arrivate proprio per le preghiere alla Madonna del Divino Amore.

L’immagine della Madonna fu tolta dalla torre lo stesso anno e deposta in una chiesa vicina. Nel 1745, iniziò la costruzione della chiesa dedicata al miracolo, ed in questa fu inserito l’affresco staccato dalla torre.

Ma non si trovava un ordine religioso che si volesse dedicare alla protezione del luogo perché era in aperta campagna ed era una zona invasa da vandali e briganti, il posto ebbe un periodo di decadenza, ma fu sempre meta spontanea, specialmente domenicale, di numerosi romani.

Nel 1930 il sito passò al Vicariato che fece lavori di restauro e sistemazione delle strade adiacenti, specie della Via Ardeatina che da Roma giungeva al Santuario già meta dei pellegrinaggi notturni.

Immagine della Madonna del Divino Amore.

Ma durante la seconda guerra mondiale, l’8 settembre del 1943, la zona fu bombardata dai tedeschi.

La chiesa non ebbe danni ma per proteggerla l’immagine fu portata a Roma, in varie chiese. Ogni chiesa dove veniva portata l’immagine era sempre strapiena di fedeli,  tanto che in San Lorenzo in Lucina non bastavano 15 mila ostie al giorno per le comunioni!

Il 4 giugno del 1944 Pio XII proclamò che se la città di Roma non fosse bombardata, i romani faranno solenne voto di redimersi e costruire un nuovo Santuario a Castel di Leva, zona del primo miracolo.

Il proclama venne letto in fretta alle 18, perché alle 19 iniziava il coprifuoco imposto dai tedeschi, e quella sera stessa gli invasori se ne andarono ed arrivarono gli alleati!

L’11 giugno il Papa, che finalmente poté nuovamente uscire dal Vaticano,  riporta il dipinto nella Chiesa e ringrazia solennemente la Madonna per aver salvato Roma.

Da allora in poi si rinsalda l’amore fra i romani e la Madonna del Divino Amore. La zona diventa un villaggio con scuole, impianti sportivi, servizi per bambini abbandonati, strutture ricettive, sotto la guida del Rettore Don Umberto Terenzi, del quale è in corso il processo di beatificazione.

L’1 maggio 1975 Papa Giovanni Paolo II visita il Santuario, per la prima volta da Pontefice, mentre Karol Wojtyla, da prete e Cardinale vi giungeva spesso nei suoi viaggi romani.

Nel 1996 il Cardinale Ruini pone la prima pietra del Nuovo Santuario che verrà completato in tempo per il Grande Giubileo del 2000.

Domenica 4 luglio 1999, prima dell’Angelus, Papa Wojtyla torna e dedica “Il Nuovo Santuario di Roma” alla Madonna con queste parole: “Fa’, o Madre nostra, che nessuno passi mai da questo Santuario senza ricevere nel cuore la consolante certezza del Divino Amore. Amen“.

Una delle edicole votive (Largo Preneste) dedicate alla Madonna del Divino Amore sparse per Roma.

 

Sono tantissime le targhe PGR (Per Grazia Ricevuta) apposte dai fedeli per ringraziare la Vergine.

Sono talmente numerose che non c’è più posto nel Santuario e bisogna chiedere le autorizzazioni per collocarle nei sotterranei od all’esterno.

Addirittura per Roma le edicole con le immagini della Madonna del Divino Amore sono anch’esse strapiene di queste targhe di ringraziamento.

Invitiamo a leggere la preghiera invocazione per chiedere le grazie: O Bella Vergine Immacolata.

E’ talmente forte questo legame fra Roma e la Madonna del Divino Amore che una popolare canzone romana dice che “la Madonna del Divino Amore fa le grazie a tutte l’ore“.

Il regista Pupi Avati ha realizzato per TV2000 questo bel documentario descrivendo la devozione dei romani per la Madonna del Divino Amore attraverso i pellegrinaggi al suo Santuario, specialmente quelli notturni pieni di fiaccole, canti e preghiere in continuazione.

 

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19 Ott , 2016 - In Luoghi di culto - di Lino D'Orazio



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