Carlo Acutis oggi beato e Patrono di internet. Il suo insegnamento: “Succede che tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie. Non lasciare che ti succeda questo.”

E’ l’insegnamento che ci ha lasciato il nuovo beato e patrono di Internet oggi proclamato ad Assisi.: “Succede che tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie. Non lasciare che ti succeda questo”.
Si tratta del giovane Carlo Acutis stroncato nel 2006 da una leucemia fulminante a soli 15 anni.

Oggi è stato proclamato Beato e Patrono di Internet dal cardinale Agostino Vallini, delegato di papa Francesco.
Acutis diviene oggi beato dopo che la Congregazione delle cause dei Santi ha esaminato un suo miracolo, avvenuto nell’ottobre 2010 nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande, in Brasile: dopo avere toccato una reliquia di Acutis un bambino che soffriva di una grave anomalia al pancreas è risultato completamente guarito.
Il Patronato di Internet è dovuto alla particolare passione e capacità già in tenera eta di Carlo dei strumenti informatici. In maniera ben oltre di quanto ci si aspetti per un ragazzo della sua età. Ma questa padronanza non fu asservita all’uso dei social in maniera superficiale e mondana. Nè, come può capitare all’indulgenza su siti pericolosi od osceni, come purtroppo il web è al giorno d’oggi infestato.
Il beato carlo Acutis ha invece usato i suoi anni di vita per spronare i giovani a fare della tecnologia un uso più alto. Fare anche di Internet uno strumento per avvicinare al Signore.

Nato a Londra ma ha vissuto a Milano ha sempre diviso le sue giornate tra la passione per l’informatica e la partecipazione alla Santa Messa e la recita del Rosario.
Raccontava di sentire la presenza di Gesù «come un amico e «una persona viva».
Volle che gli fosse impartita la comunione con grande anticipo a soli sette anni con permesso speciale.
Pochi giorni prima del ricovero all’ ospedale San Gerardo di Monza proferì queste parole: “Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in cielo”.
Morì il 12 ottobre del 2006 ricordando ai medici che lo seguivano che c’erano persone che soffrivano più di lui stesso.

Ricorda Nicola Gori, il postulatore della causa di beatificazione: “Nella sua vita, aveva incontrato molte persone che non credevano all’Inferno e al Purgatorio. Una volta ebbe una discussione con un sacerdote che negava l’esistenza del Purgatorio e dell’Inferno. Tuttavia, il ragazzo nutriva una grande reverenza e rispetto nei confronti dei sacerdoti, che onorava sempre anche se a volte non offrivano un buon esempio. La sua maturità in ambito di fede risaltava agli occhi di quanti lo conoscevano”.
Oltre alle numerose grazie e favori ricevuti per sua intercessione Carlo ci ha lasciato un grande insegnamento: “Succede che tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie. Non lasciare che ti succeda questo”.
Era stato già dichiarato venerabile nel luglio 2018 da Papa Francesco.
Il Santo Padre lo aveva ricordato anche nell’esortazione apostolica «Christus vivit» proponendolo ai giovani come modello di santità dell’era digitale.
La memoria liturgica del beato Carlo Acutis sarà celebrata ogni anno il 12 ottobre, giorno della sua morte.

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10 Ott , 2020 - In Frontiere dello spirito - di Maurann



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