La Benedizione degli Olii e il Chrisma

Il giorno del giovedì dell’ultima settimana che precede la Pasqua definito “santo” si divide nella Benedizione degli Olii e del chrisma e nella commemorazione l’Ultima Cena.

Con la benedizione degli olii e la Messa del Crisma, che termina prima dei Vespri, i sacerdoti e il vescovo rinnovano le loro promesse.
Con questi riti ha termine la Quaresima.

Si prosegue quindi con il triduo pasquale con la messa della Cena del Signore il rito della lavanda dei piedi.

Chrísma è parola di origine greca e significa unguento profumato, perché è olio misto a balsamo e aromi.

Già nell’Antico Testamento è riportata la narrazione di Samuele che viene comandato dall’angelo di recarsi a casa di Jesse per riconoscere il futuro re di Israele con queste parole:«Allora io ti indicherò quel che dovrai fare, e tu ungerai colui che ti dirò».
E davanti a Davide, il Signore ordina a Samuele: «Alzati e ungilo: è lui». E Samuele, preso il corno dell’olio, consacrò Davide in mezzo ai suoi fratelli, «e lo Spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi».
L’unzione simboleggiava la presenza del Signore.
E ancora iacobbe, al quale il Signore è apparve durante il sonno, unse la pietra su cui dormì con dell’olio per testimoniare la presenza di Dio.

Già in tutto l’oriente era diffuso in antichità la unzione del capo a simbolo della consacrazione a Dio di una persona per un ufficio sacro. Per questo motivo
venivano unti profeti, sacerdoti e re.
Anche la parola stessa Messia, ha in sé questo significato essendo tradotta dall’ebraico in “Unto” e in graco Christós.

Luca racconta che un giorno Gesù, recatosi a Nazareth, si recò nella sinagoga, com’era solito fare, e si mise a leggere ad alta voce. Da un rotolo del profeta Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi a predicare un anno di grazia del Signore». Quindi Gesù aggiunse: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che avete udito con le vostre orecchie».

Anche nei sacramenti c’è l’unzione rituale: nel battesimo a simboleggiare la liberazione dal peccato originale; e poi con il crisma, segno della sua unione alla Chiesa. Ugualmente, con lo stesso crisma, il vescovo unge il cresimando nella Confermazione dicendo: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono».
Anche nel sacramento dell’Ordine si ungono il capo del vescovo e le
mani del presbitero con il crisma.
Così come nell’Unzione degli infermi l’olio viene dato ai malati a sostegno e conforto spirituale.

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13 Apr , 2017 - In Frontiere dello spirito - di Maurann



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