Santa Rita da Cascia la santa della spina e della rosa

Canonizzata Santa nel 1900 da Leone XIII è una delle Santa Rita da Cascia è una delle sante più amate.

La tradizione riporta un episodio rivelatore avvenuto quando era ancora bambina.

Assalita da un nugolo di vespe straordinariamente non ne venne nemmeno sfiorata.

Anzi un contadino, feritosi con un attrezzo da lavoro, ma accorso per scacciarle ne uscì completamente guarito.

Sappiamo che un Angelo le apparisse quando si recava a pregare in un sottotetto.

Sposata, poi, ancora giovane con un marito violento seppe con il suo amore e docilità ammansirlo.

Rimase presto vedova così anche i suoi figli la lasciarono prematuramente per la tomba.

Ecco mostrarsi ancora la sua vocazione di santità:
Santa Rita da Cascia si adoperò ed ottenne la pacificazione della famiglia verso gli assassini del marito e dei figli attraverso il perdono. Mai soggiacendo a rancore e odio.

Non esitò per questo a promettere a Dio la vita stessa dei suoi figli.

Di seguito entrò in convento e per quaranta anni vi condusse una vita di preghiera e penitenza.

urna con il corpo di Santa Rita

Il corpo di Santa Rita nell’Urna

Secondo la tradizione, Santa Rita da Cascia venne introdotta nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, dove era stata rifiutata, per intervento dei suoi tre santi protettori.

S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino la trasportarono in volo all’interno del monastero dallo “Scoglio” (uno sperone di roccia ove la santa era solita andare a pregare).

Ricevette il dono della piaga della spina sulla fronte.

Il fatto mracoloso avvenne il Venerdì Santo del 1432, S. Rita da Cascia stava pregando di fronte a gesù crocifisso con ardore. Era infatti turbata dall’aver assistito ad un predicatorre che rievocava le sofferenze della Passione di Cristo.

La Santa chiese a Gesù di farla partecipe, almento in parte, delle sofferenze patite durante la crocifissione.

S. Rita fu allora ferita sulla fronte da una delle spine della corona.

Rimase una piaga incurabile e dolorosissima che portò in fronte per 15 anni come segno dell’amore per il Cristo.

Furono quindici anni di sofferenza e mortificazione autoinflitta quelli che passò chiusa nella sua cella senza parlare con nesuno se non con Dio. Questa vità la portò ad ammalarsi e quindi alla morte.

La Santa nel morire ebbe la visione di Gesù e di Maria che la accompagnavano in Paradiso. Inoltre le campane si misero a suonare da sole, un profumo soavissimo si diffuse nel Monastero e la su camera fu inondata dalla luce del sole.

Santa Rita da Cascia è anche ricordata come la Santa della Rosa.

Il prodigio avvenne in pieno inverno, con la neve, dopo che ne aveva fatta richiesta ad una parente venutala a trovare, una rosa sbocciò nel suo orto.

Letture consigliate:
Santa Rita da Cascia di Cristina Tesaro

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18 Nov , 2016 - In Santi e Beati - di Maurann



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