Quest’uomo è stato toccato dalla mano di Dio

André Frossard nacque da famiglia di origine ebrea  nella Francia orientale.

In casa erano fortemente radicati i principi marxisti (il padre fu tra i fondatori del partito comunista francesa) e la famiglia completamente atea.

Per cui la religione e in particolare i principi cristiani erano di quanto più lontano dalla sua educazione.

Studiò arte e a ventanni trovò lavoro per la testata «Temps present» edita a Parigi.

Nel 1969 volle condividere la sua esperienza nel libro “Dio esiste. lo l’ho incontrato” nel quale egli stesso racconta come è avvenuta la sua conversione.

Per tutta la sua vita non smise di ripetere: “Da quando ho incontrato Dio, io non riesco ad abituarmi al Mistero di Dio. Ogni giorno è una novità per me. E se Dio esiste, io lo
devo dire: se Cristo è il Figlio di Dio, io lo devo gridare; se la Vita Eterna c’è, io lo devo predicare”.

Il racconto:

“Mentre spingevo il cancello di ferro del convento io ero ateo.

Esiste un genere di ateismo largamente diffuso, che io conosco bene perché era il mio: L’ateismo stupido.”

André afferma che questo ateismo che non si fa domande e che non si chiede del perchè e come mai siamo su una palla che ruota nello spazio intorno ad un’altra palla infuocata. Chi aci ha creato e ha creato tutto ciò!
“Mentre varcavo quella porta” – prosegue il racconto – ” ero l’ateo che ho descritto, lo ero ancora all’interno della cappella.

Nel gruppo dei fedeli, in controluce, vedevo solo delle ombre, tra cui non riuscivo a distinguere il mio amico; una sorta di sole splendeva in fondo all’edificio: non sapevo che fosse il Santissimo Sacramento.

Nessuna pena d’amore mi tormentava, anzi, quella sera dovevo avere un incontro con una nuova fiamma.

La religione era una vecchia chimera, i cristiani una specie attardata lungo il cammino dell’evoluzione: la storia si era pronunciata per noi, per la sinistra, e il problema di Dio era stato risolto in senso negativo da almeno due o tre secoli.

È allora che è accaduto l’imprevedibile.

Lo vedo ancora oggi, il ragazzo di vent’anni che ero allora, non ho dimenticato lo stupore che si è impadronì di lui quando, dal fondo di quella cappella, priva di particolare bellezza, vide sorgere all’improvviso davanti a sé un mondo, un altro mondo di splendore insopportabile, di densità pazzesca, la cui luce rivelava e nascondeva a un tempo la presenza di Dio, di quel Dio, di cui, un istante prima, avrebbe giurato che mai era esistito se non nell’immaginazione degli uomini; nello stesso tempo era sommerso da un’onda, da cui dilagavano insieme gioia e dolcezza, un flutto la cui potenza spezzava il cuore e di cui mai ha perso il ricordo, nemmeno nei momenti più cupi. D’improvviso si scatena la serie di prodigi che fa nascere il ragazzo stupefatto che non sono mai stato… La sua irruzione straripante, totale, s’accompagna con una gioia che è l’esultanza del salvato, la gioia del naufrago raccolto in tempo. Tutto è dominato dalla presenza…. di Colui del quale non potrò mai più scrivere il nome senza timore di ferire la sua tenerezza, Colui davanti al quale ho la fortuna di essere un figlio perdonato che si sveglia per imparare che tutto è dono.

Questa luce, non l’ho vista con gli occhi del corpo: era una luce spirituale, cioè una luce maestra, era quasi la verità; allo stato incandescente.

Ha definitivamente capovolto l’ordine abituale delle cose. Potrei addirittura dire che, da quando l’ho intravista, per me non esiste che Dio e tutto il resto non è che un’ipotesi.

Fu un’esperienza oggettiva, fu quasi un esperimento di fisica aldilà, o meglio, attraverso il mondo che ci circonda e di cui facciamo parte, esiste un’altra realtà, infinitamente più concreta di quella a cui generalmente facciamo credito, e questa realtà è quella definitiva, dinanzi alla quale non ci sono più domande.”

Commenta Frossard: “Una cosa sola mi sorprende: l’Eucaristia; non che mi sembrasse incredibile, ma mi stupiva che la carità divina avesse trovato questo metodo inaudito per comunicarsi, e soprattutto che avesse scelto per farlo, il pane, che è l’alimento del povero e il cibo preferito dei ragazzi…”.

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19 Feb , 2018 - In Frontiere dello spirito - di Maurann



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