Ad Resurgendum cum Christo: la cremazione per il cristiano

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha chiarito le direttive della Chiesa circa la cremazione dei corpi dopo la morte e la conservazione delle ceneri.

L’ha fatto pubblicando il documento “Ad Resurgendum cum Christo” dopo aver ottenuto l’approvazione di Papa Francesco già il marzo scorso.

In queste nuove Istruzioni si sono rese necessarie per il diffondersi in molte nazioni dell’uso della cremazione anche tra cattolici. E ciò comportando anche modalità di conservazione delle ceneri in contrasto con i precetti della Fede stessa.

Si conferma che la sepoltura è la via preferita per il cristiano.

In questa maniera si conferma la fede nella resurrezione della carne, dando dignità anche al corpo come parte integrante della persona.

La Chiesa d’altro canto non può nemmeno dar credito alle teorie e ai riti che vedono la morte esclusivamente come annullamento del corpo.

Né può dar credito alle credenze di riunione del corpo con la natura o con l’universo o di fasi di re-incarnazione.

La conservazione della sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri disposti dall’autorità ecclesiale è dovuta per pietà e rispetto ai corpi dei fedeli defunti. Infatti il Battesimo li ha trasformati in tempio dello Spirito Santo.

Ragioni di tipo igienico, economico o sociale possono giustificare la scelta della cremazione,  che però non deve essere contraria alla volontà esplicita o comunque presunta del fedele defunto.

La Chiesa, in caso ricorra la suddetta situazione non ritiene esservi impedimento dal punto di vista dottrinale, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e nulla toglie all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo. Non riguarda la dottrina cristiana sull’immortalità dell’anima, insomma.

Per queste ragioni la Chiesa non nega la cremazione anche se ritiene essere la sepoltura la via maestra.
Se però la cremazione avviene per ragioni contrarie alla dottrina cristiana le esequie dovranno essere negate.

Con la morte, l’anima viene separata dal corpo, ma Dio con la resurrezione tornerà a dare la vita al corpo trasformato, riunendo la nostra anima ad esso.

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Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede chiarisce poi come fin dalle origini i cristiani abbiano conservato i resti umani in luoghi ove po

tesse perpetuarsi la preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana per i defunti.

Per questo è rimasto il divieto di conservazione presso le proprie abituazioni, diffusione all’aperto e di qualsiasi pratica che rischi di disperdere il defunto.

l’Ordinario, in accordo con la Conferenza Episcopale o il Sinodo dei Vescovi delle Chiese Orientali, in caso ricorrano circostanze gravi ed eccezionali, dipendenti da condizioni culturali di carattere locale, può permettere che le ceneri possano essere conservati presso una abitazione.

Ancora maggiormente vietata è la riduzione e o conservazione delle ceneri in oggetti commemorativi.

La Chiesa dal canto suo, in assenza di motivi contrari alla Fede cristiana, accompagnerà la scelta della cremazione con apposite indicazioni liturgiche e pastorali.

 

 

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25 Ott , 2016 - In Frontiere dello spirito - di Maurann



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